Gli autori di Silverbook Produzioni non operano in una modalità
ideologicamente documentaria ma spesso, in un humus culturale e
immaginario, omologo all’esperienza storica del
documentario o meglio ancora della
documentarietà o documentarismo, cioè di un operatività legata ai luoghi
non scevra però da altre suggestioni e in cui lo
spazio non sia l’unico
campo immaginativo d’azione. Se l’azione
rappresentativa “classica”, convinta di documentare, agisce nella logica
dell’unità di
tempo e di luogo, l’azione degli
autori è inclusiva, pratica la
libera associazione alla ricerca
spasmodica del
possibile, convinta che
nulla sia impossibile.
Dunque un principio
a-focale guida
l’azione del guardare, verso un punto di vista plurimo e
multiverso. Nel tentativo, spesso sospeso,
di “ricomporre il mosaico”. Recupero della narrazione e delle
microstorie, spesso frammentarie e
frammentate, dove domina il caso, il
simultaneo, le strutture itineranti e
ripetute, il
fraintendimento, la
sospensione del
giudizio o la sua
ambivalente determinazione.
Le parole chiave di seguito riportate rappresentano di fatto la filosofia
ed il modus operandi del gruppo:
decentrato - campo - soffice -plug in - glocal - quantico -
indeterminato - elettronico - spazio virtuale - simultaneità - tattile -
multisensoriale - modo di essere - organico - dissolvenza - software -
networking - associativo - random - non lineare - gioco di ruolo -
multiuso - non specialistico - omeopatico.